Abbiamo imparato a temerlo a difenderci dai suoi raggi per i possibili danni causati come le cheratosi, gli eritemi, le macchie, le rughe o ancora peggio i melanomi; ma non sarà che la parola PROTEZIONE è diventata eccessiva ed il SOLE non è poi un nemico da cui difendersi?
Qualche giorno fa è stato pubblicato un articolo su Scientific Reports ad opera della Georgetown University statunitense, in cui si evince che a luce blu, quella nello spettro del visibile tra i 450 e i 475 nm, abbia un effetto sui linfociti T, le cellule che hanno un ruolo centrale nella risposta immunitaria; è stato dimostrato che un surplus di energia donato dal sole aiuta tali linfociti ad essere più veloci ed a raggiungere in un tempo minore il sito di infezione.
Il SOLE aiuta anche il buon umore, “evidenze scientifiche mostrano un aumento nella prevalenza della depressione man mano che ci si allontana dall’Equatore», commenta Bernardo Carpiniello, psichiatra all’università di Cagliari e presidente della Società italiana di Psichiatria, così come sappiamo che nel nostro emisfero l’incidenza di episo- di depressivi aumenta in autunno e inverno, quando ci sono meno ore di luce.
SOLE sì, sempre… ma alle giuste dosi!